Cos’è il palladio? Elemento chimico e come viene usato

Cos'è il palladio? Come viene usato?

Se quando si parla di materie prime vengono subito in mente oro, platino e argento, vi è detto che sta riscuotendo notevole successo anche il palladio.

Si tratta di un metallo raro ma poco famoso (perlomeno rispetto agli altri tre appena citati) che si presenta con un colore bianco-argenteo. Piuttosto simile al platino per estetica e composizione chimica, viene impiegato in gioielleria o come catalizzatore.

Al di là dei tecnicismi, il suo valore sul mercato sta godendo di un trend positivo notevole e, attorno al suo nome, si stanno concentrando le attenzioni di molti investitori.

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Limitare però l’importanza di questo elemento al valore di mercato è decisamente riduttivo.

Andiamo dunque ad analizzare nello specifico la sua storia e le sue proprietà.

Storia del palladio

Il palladio è un metallo scoperto in tempi relativamente recenti. Esso infatti, venne individuato per la prima volta nel 1803 da William Hyde Wollaston, chimico e fisico inglese scopritore anche del rodio.

Lo studioso individuò questo elemento in un minerale grezzo di platino. Una volta dissolto il minerale con acqua regia, neutralizzò la soluzione con idrossido di sodio per trattare in fine l’elemento risultante con cloruro d’ammonio. Aggiungendo poi cianuro di mercurio al liquido rimanente formò cianuro di palladio che, una volta riscaldato per eliminare il cianuro, ha restituito il palladio metallico.

Poco dopo la sua scoperta, il cloruro di palladio venne impiegato in campo medico. In particolare, questo venne spesso prescritto come cura per la tubercolosi in dosi molto basse.

A causa degli enormi effetti collaterali, questo venne presto sostituito con farmaci più moderni ed efficaci. Wollaston battezzò la propria scoperta con questo nome in onore di Pallade, un asteroide scoperto nel 1801.

Palladio Elemento chimico: Proprietà chimiche e composti

Il palladio non si ossida al contatto con l’aria e risulta tenero. Pur essendo immune all’effetto dell’acido cloridrico viene facilmente intaccato dall’acqua regia.

Un’altra peculiarità del metalli in questione è la permeabilità rispetto all’idrogeno estremamente elevata (e esposto a temperatura ambiente ed a pressione atmosferica, il palladio può assorbire fino a 900 volte il suo volume in idrogeno).

Tra i composti in qualche modo collegati a questo metallo, è bene ricordare l’idruro di palladio, costituito da una matrice di palladio metallico che contiene una quantità variabile d’idrogeno anionico adeso al suo reticolo cristallino.

La grande capacità di assorbire idrogeno, consente al palladio di immagazzinare quantità notevoli d’idrogeno in modo sicuro anche se, a dispetto degli studi, come ciò avvenga chimicamente non è ancora del tutto chiaro. Proprio per questo motivo, il palladio è ancora studiato dai chimici che sperano, un giorno, di poterne carpire tutti i segreti.

Utilizzo del Palladio

Il palladio è impiegato in moltissimi ambiti, alcuni anche piuttosto insospettabili. Dalla purificazione del gas alla realizzazione di meccanismi per orologi, dall’abbigliamento alle candele per motore a scoppio, dagli strumenti chirurgici ad alcuni sali utilizzati nell’ambito della fotografia. Di seguito illustreremo brevemente alcune tra le applicazioni più diffuse di questo metallo.

Odontoiatria

Molti di noi, pur inconsapevolmente, potrebbero avere una minuscola quantità di palladio anche nella propria bocca. Esso risulta infatti presente come componente di alcune leghe nobili utilizzate per la realizzazione di corone e ponti nell’ambito odontoiatrico. In tale ambito dunque, il palladio si affianca all’oro, all’argento, al platino e all’iridio.

Marmitte catalitiche

Tra le innumerevoli applicazioni del palladio, vi è anche la costruzione di marmitte catalitiche. Queste infatti, sono realizzate in maniera molto più complessa rispetto alle classiche marmitte e, in tale procedura, sono coinvolti disparati metalli tra cui quello che stiamo trattando in questo specifico articolo.

Industria dell’elettronica

Se nell’ambito dell’industria elettronica si parla molto di rame, va anche detto che molte componenti presentano palladio o leghe che comunque contengono questo metallo.

Anche nei nostri smartphone sono presenti delle componenti che contengono palladio. Allo stesso modo televisori e qualunque tipo di componente elettrico, anche se in quantità minima, contiene palladio.

Reazioni di idrogenazione e deidrogenazione

Utilizzato in determinate condizioni, il palladio è un ottimo catalizzatore usato per accelerare reazioni di idrogenazione e deidrogenazione. Questo genere di operazione è molto comune nel settore degli idrocarburi e, proprio per questo motivo, il palladio è molto ricercato e prezioso.

Come si produce il palladio

I principali paesi produttori di palladio al mondo sono l’Australia, l’Etiopia, il Sud Africa, il Canada, la Russia e più genericamente nell’area del Sud America. Il processo di estrazione è piuttosto dispendioso nonché complesso e, in tal senso, il valore del minerale stesso risente di tali costi.

Per quanto riguarda l’estrazione, dopo una prima fase che consiste nell’individuazione dei giacimenti, viene eliminato il primo strato superficiale e si iniziano a esportare i fanghi anodici. Il palladio, così come altri minerali facenti parte del gruppo del platino, viene estratto attraverso una serie di complessi processi chimici.

Effetti del palladio per la salute

Nonostante, come già detto, il palladio sia stato usato in passato per trattare la tubercolosi, si tratta di un materiale che presenta caratteristiche tossiche e potenzialmente anche cancerogene.

Tra le altre cose, la massiccia esposizione a questo minerale può causare irritazione a occhi e pelle, problemi di respirazione. Il cloruro di palladio e’ considerato tossico e altamente dannoso se ingerito,, inalato o assorbito attraverso la pelle.

Effetti del palladio sull’ambiente

Visti gli effetti per quanto riguarda la salute, è facile intuire come questo elemento sia inquinante. Ciò sottolinea, se ve ne fosse bisogno, la necessità di riciclare quanto possibile i componenti elettrici invece che gettarli via.

La potenziale tossicità del palladio, rende necessario un particolare permesso statale per scaricarlo in discarica o smaltirlo con altri metodi.